In tutta la mia vita
Ho dovuto far una grande fatica
Per assecondare, capir, sostenere
Proprio chi non ne voleva sapere.
C’e chi è arrivato nella mia esistenza
Solo per fare breve presenza,
per prendere ciò che gli abbisognava
e che di ottener ogni giorno bramava.
Ma ottenuto il dolce bel dono,
in punta di piedi senza frastuono,
se n’e’ scappato dalla finestra
con la scusa di perder la via maestra.
C’e’ stato chi aveva già perso se stesso
Ed ora capendo cosa fosse successo,
impaurito dalla sua vera essenza,
toglieva il disturbo e la sua presenza.
Era difficile vedersi riflesso
Perché rimaneva avvilito e perplesso
Tanto forte era l’impatto
Meglio scappar via con poco tatto.
E si io provengo dai Cherubini
Che sembran piccoli innocui puttini
Ma se riuscì a guardarli negli occhi
Il cuor ricomincia a sentire i rintocchi.
Ma non son sempre campane leggere
Suoni e trilli che fanno piacere,
quando incroci il loro sguardo
le campane non hanno riguardo
e se tu dentro ti sei scordato della tua essenza e del tuo passato,
quel suono arriva a spaccarti l’orecchio
e di colpo sei davanti al tuo specchio.
Li puoi fermarti ad ammirare
O come un pazzo alzarti e scappare
Perché li incontri la verità
Che tutte le maschere cadere farà.
Ti vedi nudo indifeso e piccino
All’egual stregua di un insettino
Che gira in continuo intorno ad una luce
Che è solo ologramma che niente produce.
Questa son io uno specchio pulito
Che nelle piaghe va a mettere il dito
Per far uscire la purulenza
E fare posto alla vera essenza .
Ma purtoppo chi si è avvicinato
Solo il primo passo ha assimilato
E con la convinzione che possa fare male
Mi preferisce eliminare.
Dalla sua vista, dalla sua vita
Sol per evitare la sua fatica
E con stratagemmi e tiri mancini
Degni nemmeno dei più piccini,
semina vento e poi tempesta
pettegolezzi sulla mia testa
per screditare ciò che si sa,
potrebbe scoprire le verità.
E ora stanca di questo cammino
Voglio fermarmi solo un pochino
Per valorizzare la mia esistenza
Portando anche a me amore e pazienza.
Cosi lascio andar chi imparare non vuole
anche se dentro davvero mi duole,
chi amo ed ho amato
con tutto il mio cuore
buttando al vento tempo e parole.
Vi benedico compagni e amici
Siate sempre sani e felici’
Io tolgo il dito dalle vostre piaghe
E vi lascio alle vostre saghe.
Saghe d’amore, saghe di guerra,
di angeli caduti su questa terra
che ognuno faccia il proprio cammino
e ad ognuno il proprio destino.
Il mio pensiero con voi sarà
su questa terra e nell’aldilà’
perché vi ho amati oltre me stessa
e nel mio cuor ho fatto promessa
che nel per sempre vi avrei sostenuto
anche se ora il mio vocabolo è muto
vi lascio andare con incondizionato amore
vi auguro di cuore che ritroviate l’onore.